12 Guaritori/Personalità

Clematis (clematis vitalba)

“ Per i sognatori, gli addormentati, per quelli che non sono mai completamente svegli, senza gran interesse nella vita. Gente tranquilla, non veramente felice nella situazione attuale, che vive piuttosto nel futuro che nel presente; vivono nella speranza di un tempo felice quando i loro ideali potranno realizzarsi.

Quando sono malati fanno pochi sforzi o anche nessun sforzo per ristabilirsi. In certi casi arrivano a sperare di morire nella prospettiva di una vita migliore, o anche di ritrovare una persona cara scomparsa.”

E.BACH

L’impressione che dà un cespuglio di vitalba, pianta rampicante dai piccoli, delicati fiori bianchi, è quella di una nuvola sospesa ad un muro, o più frequentemente, all’albero cui si attacca. Ha un andamento di una liana , tenendosi sui rami più alti dei rami circostanti. Nasce dove c’è disordine e intromissione, le foglie e il fusto sono tossici e invecchiando diventando spessi e legnosi, è facilmente riconoscibile in inverno perché si ricopre di gomitoli, di filamenti argentei che avvolgono i semi restando legati alla pianta per tutto l’inverno. Il bianco dei fiori è un colore che non esprime forza e tutto l’insieme delle piccole corolle suggerisce l’idea di una dimensione irreale, da sogno.
I fiori profumati di vaniglia, sbocciano da maggio a luglio, sepali disposti a croce, l’impollinazione avviene tramite il vento, gli stami partono dal centro esprimendo l’esigenza di trovare un punto. In autunno i pistilli diventano filamentosi e argentati, come i capelli di un vegliardo. Gli inglesi l’hanno chiamata “gioia del viandante”, proprio per il suo infondere, attraverso il suo comparire e scomparire ( nel bosco durante una passeggiata ) come un tema musicale, il senso della corrente stagione. Le radici sono deboli.
Con lo sguardo perso in alto, i soggetti Clematis dispongono di un talento artistico, fanno innamorare con il loro fascino sognante e soffrire con la loro distratta indifferenza.

Persi in un mondo di fantasie, le radici nella realtà e nelle cose pratiche sono molto deboli e per la loro gestione si appoggiano agli altri divenendone dipendenti, ma per comodità. Mentalmente stanno altrove, vagano attraverso i mondi della fantasia aspettando un futuro migliore visto che il presente non li rende felici e non crea loro interesse. Fugge Clematis nel sonno profondo, nella distanza emotiva e sprecando molte energie nel piano interiore fisicamente lo si vede stanco e inattivo.
Clematis nella sua assenza non sente, la sua circolazione energetica ha invertito il corso e spesso vive come sospeso in un tempo crepuscolare, ha un carattere debole e dunque bisognoso di aggrapparsi a soggetti dalla personalità più forte che lo facciano sentire protetto e rassicurato.
I sogni sono l’alimento che predilige e l’anestesia affettiva dà il senso di sicurezza a spese della felicità. Il fiore di Clematis ci riporta nel presente, arricchisce la vita aiutando a concretizzare i sogni trasformandoli in progetti, scoprendo stimoli e profondità della creatività e fantasia.


Dal sogno…..alla presenza interiore nel proprio progetto di vita.

AZIONE ENERGETICA = Discesa… Discendo nel corpo, e decido di affrontare la realtà

QUALITA’ PSICHICA = Con impegno e volontà trasformo le mie idee in azioni costruttive

PRINCIPIO EVOCATO = Presenza… Interamente presente a me stesso affronto la sfida della mia vita.

CLEMATIS NEI BAMBINI Si rifugiano in un mondo loro di fantasia, spesso sono lenti e danno l’impressione di essere disattenti, distratti. Se troppo sollecitati si ritirano in una sorta di “assenza mentale” oppure anche a letto, per loro rifugio ideale per eccellenza. hanno bisogno di sognare anche a occhi aperti. Incapaci di mantenere un rendimento costante, apatici, distratti, incauti, maldestri soggetti a incidenti frequenti ma senza lagne.

STATO NEGATIVO : incapacità di provare emozioni – tendenza a fantasticare e fuggire dalla realtà – sognatore, utopico – poco presente in ciò che fa – tendenza. spenderà denaro per cose futili – distrazione e fantasie – mancanza di senso pratico – indifferenza – deresponsabilizzazione – apatia, depressione come romanticismo – sonnolenza, stanchezza, scarsa vitalità – difficoltà di concentrazione – memoria labile – mancanza di centratura –

STATO POSITIVO : senso artistico, dolce romantico, capacità di vivere le idee interiori – forte contatto con la vita – efficace nel lavoro dotato di ispirazione e natura artistica – creatività –

ANALISI TRANSAZIONALE : Io sono ok – Tu non sei ok ( per le potenzialità creative) Io non sono ok – Tu sei ok ( per la non percezione del presente)

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APPLICAZIONE DEL FIORE NEI TRATTAMENTI DEI SINTOMI SECONDO GLI ASPETTI TRANSPERSONALI: Clematis ci parla di sconnessione, morte, letargo trova efficacia nell’applicazione in caso di svenimenti, debolezza fisica, confusione, disattenzione, ipotonia muscolare, psoriasi da depressione, disturbi dell’equilibrio e dell’alimentazione, stanchezza e lunghe convalescenze, problemi circolatori, anemia, scarsa vitalità, problemi vista e udito.

LA STORIA DI CLEMATIS settembre 1933 scritto da E.Bach “E voi vi stupite che voglio andarmene? Vedete ho fissato i miei pensieri sulle cose terrene, sulle persone terrene, e se essi vanno voglio sì seguirli. Voglio proprio volar via ed essere dove essi sono. Potete voi biasimarmi? I miei sogni, il mio ideale, la mia romanticheria. perché io non dovrei stare con tutte queste cose, e che cosa voi potete offrirmi di meglio? Niente che possa vedere. Voi mi offrite solo il freddo materialismo, la vita sulla terra con tutte le sue avversità e sventure, e là lontano è il mio sogno, il mio ideale. Mi biasimate se io lo seguo? E Clematis comparve e disse, : “Sono i tuoi ideali, ideali di Dio? Sei sicuro che stai servendo Lui che ti ha fatto, che ti ha creato, che ti ha dato la vita, o stai solamente ascoltando qualche altro essere umano che cerca di reclamarti per sé, e stai dimenticando che tu sei figlio di Dio con tutta la tua divinità dentro la tua anima, e tu, invece che da questa gloriosa realtà, sei attratto proprio da qualche altro essere umano? So come noi desideriamo ardentemente volar via verso regni più meravigliosi, ma, fratelli del mondo umano, prima compiamo il nostro dovere e neppure il nostro dovere, ma la nostra gioia, e possa tu adornare i luoghi dove vivi e ingegnarti a renderli più belli quanto io mi sforzo di rendere piacevoli le siepi, tanto che mi hanno chiamato la “Gioia dei Viaggiatori”.