Salice bianco
“Per quelli che hanno sofferto per avversità e sfortuna e non possono rassegnarsi senza alcun lamento né risentimento, perché giudicano la loro vita soprattutto in funzione del successo. Sentono di non aver meritato una così grande prova, la trovano ingiusta e si amareggiano. Arrivano così a interessarsi e occuparsi meno attivamente delle cose che prima facevano con piacere.”
E.Bach
Dal celtico sal-ils “presso l’acqua” il salice è un albero che ama le zone umide, cresce lungo i fiumi, torrenti e presso gli acquitrini, lì prospera in una reumatica umidità dove altri alberi potrebbero imputridire o annegare per le alghe. Tra le molte specie di salice, questa è facilmente riconoscibile, in quanto d’inverno i suoi rami diventano di un colore oro-arancione intenso; la sua altezza è variabile perché viene spesso tagliato dato che i suoi rami vengono usati per fare cesti. Il salice in passato veniva potato abbastanza spesso in modo da obbligarlo a una nuova ricrescita, subiva la potatura detta “a capitozzi”, che riduceva i rami a monconi di quali nascevano nuovi getti, flessibili e vitali, che si proiettavano in ogni direzione. I getti venivano quindi di nuovo tagliati per realizzare ceste e altro, mentre dai rami potati in precedenza si ricavavano steccati e pali. Trattandosi di un albero che è stato molto maltrattato dalle potature, si comprende come il rimedio ricavato dai suoi fiori si rivolge a coloro che si lamentano di essere trattati male, covando nell’anima amarezze e risentimento.
La corteccia del salice è ricca di salicilati e “precursore” del famoso acido acetilsalicilico (la popolare aspirina) per cui Willow ha molto da dire sui reumatismi cronici. I fiori maschili di colore giallo stanno sugli alberi diversi da quelli dove crescono i fiori femminili, di colore verde che si confondono facilmente tra le foglie. Ma al dilagare del vittimismo tipico della condizione negativa del rimedio, la flessibilità , la vigoria e la capacità di non spezzarsi dei rami, ci dicono qualcosa sulle qualità positive del soggetto Willow armonizzato. L’albero Willow non è soltanto simbolo del lutto, ma anche della conoscenza illimitata e della saggezza senza fine in quanto nascono sempre rami nuovi, costruttore del proprio destino. Crudeltà, odio, distruttività, isolamento, separazione, amarezza, non perdono, castigo, gelosia, invidia, rabbia, sono i sentimenti che si trovano nel Sè inferiore di Willow nascosti da una maschera di autocommiserazione, dolore, recriminazione, vittimismo, ipocondria, malattia, resistenza passiva, aggressività passiva. Ecco dunque il quadro di questo fiore che nella sua forma negativa sembra esprimere ciò che di peggio non può essere, eppure, come tanto buio nasconde tanta luce, così Willow contiene nel Sè Superiore grandi qualità come: accettazione, creazione, comprensione.
Si tratta in fondo di persone non disposte ad accettare le proprie responsabilità in ciò che accade loro: la causa d’ogni problema e d’ogni situazione negativa è sempre ricercata all’esterno, si porta avanti una sorta di guerriglia contro tutto e tutti. Egoista, molto ingrato, avaro, tende a fare il broncio, chiede senza mai ricambiare; essendo un temperamento freddo non arriva mai all’espressione aperta della propria ostilità, si limita. a sibilare in maniera insinuante il proprio veleno lanciando frecciatine, facendo commenti acidi e distruttivi. La passività e l’incapacità di modificare il proprio stato sono altre due caratteristiche negative che contribuiscono ad aggravare la situazione. E’ uno dei fiori più resistenti al cambiamento, perché fiori di estremi che si sono compressi o per il tempo o per l’intensità, per anni hanno consolidato un atteggiamento mentale.
Ma l’albero del salice non è solo simbolo del pianto: esso è anche portatore di conoscenza e profonda saggezza. Così assumendo il rimedio si riescono a superare il vittimismo e il risentimento approdando alla consapevolezza d’essere padroni in larga misura del nostro destino, e di poter veramente, senza paura, assumere la responsabilità delle nostre azioni e dei nostri sentimenti in modo da raggiungere la pace e l’ottimismo. Gli avvenimenti della vita sono possibilità di crescita, siamo noi con la nostra consapevolezza e i nostri pensieri a plasmare le nostre esperienze, per questo è importante pensare in modo costruttivo.
Dalla fatalità …. alla responsabilità e comprensione
AZIONE ENERGETICA = Responsabilizzazione… Con buona volontà ricerco la mia parte di responsabilità dietro gli eventi
QUALITA’ PSICHICA = Verità… Voglio incontrare il vero dentro e fuori di me
PRINCIPIO EVOCATO = Gratitudine…. Vedo l’amore che mi circonda, e ad esso rispondo con riconoscenza e gratitudine
WILLOW NEI BAMBINI Non accettano delusioni, dei propri errori ed insuccessi dichiarano immediatamente colpevoli gli altri. Tendenza all’autocommiserazione con collera repressa. Odio e rabbia inespressi. Irriverenza verso gli altri, a loro volta incolpati ingiustamente. Piagnucolosi e lamentosi. Arrivano a fare la spia. Hanno l’abitudine di atteggiarsi a vittime
STATO NEGATIVO: crudeltà, rancore – odio – distruttività -isolamento – separazione – amarezza – non perdono – castigo – egocentrismo – gelosia – invidia – rabbia – ipocondria – resistenza passiva – aggressività passiva – recriminazione –
STATO POSITIVO: accettazione – creazione – comprensione –
ANALISI TRANSAZIONALE: Io non sono ok – Tu sei ok ( apparentemente ) Io sono ok – Tu non sei ok ( persecutore interiore)
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APPLICAZIONE DEL FIORE NEI TRATTAMENTI DEI SINTOMI SECONDO GLI ASPETTI TRANSPERSONALI: Willow ci parla di ritenzione, rigidità statica, irritazione … questo fiore possiamo utilizzarlo nei sintomi di varici, bronchiti croniche, alopecia, tosse secca, carie, coliti, artrosi mani e braccia, muco trattenuto, disturbi dell’appetito, sonno e libido, sindrome premestruale, reumatismi, rigidità alle spalle, disturbi alla milza, fegato, stomaco e pancreas, acidità. problemi alle articolazioni, osteoporosi, patologie autoimmuni e autodegenerative, coliche addominali, ipercolesterolemia, aritmia, tachicardia.